Mente Locale della Piana

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LA CHIAMATA DI CORREO

Non si fa a tempo a evocare Checco Zalone ed Emilano Fossi, che subito ti si appalesano  Serena Pillozzi e Andrea Tagliaferri, furiosi con il Fossi medesimo per il suo ardire nell’annunciare che:
1) il blocco dei lavori dell’inceneritore è merito del ricorso al TAR al Comune di Campi;
2)  la responsabilità di tutta la vicenda dell’inceneritore va ascritta ai sindaci degli anni Novanta che hanno deciso su politiche di incenerimento che poi non hanno attuato: e i cocci sono dei sindaci degli anni successivi (cioè suoi, del Fossi –dice lui).
A questa cosa i due citati sopra non ci stanno. Ecco la furiosa reazione di Pillozzi nei confronti di Fossi: “lui è… un politico di professione di lunga data e… quelle scelte ha compartecipato a farle e con ignavia non si è poi prodigato a far attuare”. Tradotto per il volgo: le scelte dei sindaci degli anni Novanta Fossi le ha condivise eccome (era in giunta!), per cui costui fa finta di non essere stato attore principale di quelle scelte per decenni.
Questa, in buon italiano, si definisce chiamata di correo. Il ragionamento è questo: le scelte che tu, Fossi, accusi i sindaci degli anni Novanta (ossia Adriano Chini) di non avere portato avanti erano scelte condivise, di giunta, e siccome c’eri dentro non ti puoi chiamare fuori. Tu quoque. Questo il succo del ragionamento. Che sarebbe anche giusto (di certo Fossi c’era dentro a quelle giunte; e come negarlo?), ma quello che ci colpisce è un secondo aspetto. Trattandosi di una chiamata di correo, vuol dire che il reo implicitamente fa un’ammissione; ossia quelle giunte, e tutti quelli che c’erano dentro, erano a favore della scelta dell’incenerimento dei rifiuti e della realizzazione dell’inceneritore. Quindi la faccenda non riguarda solo Fossi, che ora si chiama fuori.
Chini, Pillozzi, Conti, e compagnia cantante, erano tutti a favore dell’inceneritore e dell’incenerimento dei rifiuti; ossia tutti quelli che ora, con incredibile voltafaccia, si dicono paladini della salvaguardia dell’ambiente e della salute delle popolazioni. A che serve allora ammonire Fossi che “si può cambiare idea ed è in questo caso positivo”, ma non si può fare finta di non essere stato attore principale di quelle scelte per decenni?
Chini, Pillozzi, Conti, questa cosa la dicono al Fossi, ma la tacciono per sè (facendo il medesimo errore che rimproverano a Fossi), nel mentre, come si inorgoglisce Tagliaferri, “l’ex sindaco Adriano Chini è in tutte le piazza di Campi e sta raccogliendo consensi tra i cittadini con la sua associazione Fare Città”.
Non sappiamo i consensi di chi stia raccogliendo. Certo non di quelli che si ricordano il referendum sull’inceneritore a Campi e l’incredibile consiglio comunale aperto sull’inceneritore del giugno 2010. E questi starebbero riscuotendo consensi tra i cittadini? Ma se qualcuno di loro li ha denunciati penalmente i cittadini che si opponevano all’inceneritore!
Ma in definitiva quello che ci divide da costoro non è il fatto di voler dire “Avevamo ragione noi”, anche se maledizione, avevamo ragione noi che sostenevamo che la differenziata avrebbe reso inutile l’inceneritore. Quello che ci divide è proprio una idea diversa di politica e di etica. Uno può portare avanti le proprie idee e, se ha i voti, attuarle e, se può, cercare di trovare consenso attorno alle cose che vuole realizzare. Quello che è inaccettabile è che si consideri una persona buona per tutte le stagioni. Se le sue idee sono sconfitte e se il consenso attorno alle sue realizzazioni non si è trovato, allora sarebbe decente prenderne atto e lasciare il posto ad altri che magari hanno idee diverse e che all’epoca si sono dimostrati molto più lungimiranti. Invece si preferisce dire che si è cambiato idea, e che questo è un fatto positivo, e avanti per un altro giro di giostra come se non fosse successo nulla, basta cambiare idee e si resta in sella a tutti i giri, in questo luna park truccato. Ma non è così. Forse avete cambiato idea, ma quello che avete fatto rimane e non si cancella anche se c’è la gara a dimenticarselo. A far finta, siete in parecchi.
C’è poi l’altra questione; visto che cambiate idea con una certa frequenza, che cosa garantisce che non ricambiate idea, una volta ridepositate le natiche sull’agognato seggiolone? Ci pare che le vostre idee valgano un tanto al chilo, a seconda delle opportunità elettorali del momento. Reagendo furiosamente all’uscita del Fossi avete trascurato l’unico argomento buono di costui: questa politica ha fallito. Sulla politica dei rifiuti (ma mica solo su quella) questa classe dirigente a Campi ha fallito. Magari vale anche per Fossi, ma l’assunto resta vero; sennò ora non cambiereste idea. Prendere atto di questo fallimento sarebbe umanamente giusto e onesto, oltre che politicamente avveduto. Da quanto si vede nei primi assaggi della campagna elettorale per le prossime amministrative, non sarà così.

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Questa voce è stata pubblicata il 13 settembre 2017 da in Editoriale con tag , , , , , , , , , , , , , , , .

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