Il 28 maggio 2013 anche l’ARPAT ha confermato quanto già sapevamo, ossia che l’incenertiore di Scarlino ha emesso diossine oltre i limiti di legge dalla linea 2. Ma l’incidente deve essere stato più grave del previsto, dato che il gestore ha chiuso, oltre che la linea numero 2, anche quella numero 3. Di conseguenza, dal 24 maggio, l’impianto è spento, in attesa delle solite verifiche e interventi che sanciranno come l’impianto sia perfettamente sicuro, ovviamente fino al prossimo incidente e alle successive verifiche che come sempre risulteranno positive. E questo, come hanno sancito i soloni di qui, è la chiusura del ciclo dei rifiuti. Buone notizie invece per quanto riguarda i cervelli di costoro; non risultano emissioni di onde cerebrali oltre i limiti di legge. La produzione resta molto ma molto al di sotto del limite rilevabile – con soddisfazione di tutti.